VITERBO - L’8 e il 9 giugno siamo chiamati a decidere su cinque referendum che riguardano direttamente la vita di milioni di persone. Parliamo di diritti fondamentali: il lavoro, la sicurezza, l’equità. Per questo sosteniamo con convinzione i SÌ a tutti e cinque i quesiti.
Il primo referendum riguarda i licenziamenti illegittimi. Votare SÌ significa restituire a tutti i lavoratori e le lavoratrici – indipendentemente da quando sono stati assunti – il diritto a essere reintegrati sul posto di lavoro se licenziati senza giusta causa. Una tutela che è stata indebolita nel tempo, creando disuguaglianze inaccettabili.
Il secondo quesito si concentra sulle tutele per chi lavora nelle piccole imprese. Oggi, in caso di licenziamento illegittimo, l’indennizzo è irrisorio: al massimo sei mensilità. Con il SÌ, il giudice potrà stabilire un risarcimento più equo, tenendo conto delle reali condizioni del lavoratore e dell’impresa. È una questione di dignità e giustizia.
Il terzo referendum mette fine all’abuso dei contratti a termine. Oggi milioni di persone – soprattutto giovani – vivono una condizione di incertezza continua, intrappolati in contratti a termine senza vere garanzie. Il SÌ mette un freno agli abusi, limitando i rinnovi facili e richiedendo motivazioni reali per le assunzioni temporanee per un mercato del lavoro più stabile e più giusto.
Troppe tragedie si consumano ogni anno sui posti di lavoro. Il quarto quesito affronta il tema della sicurezza. Con il SÌ si rende più chiaro chi è responsabile e si garantisce un risarcimento certo anche quando l’appaltatore non può far fronte ai suoi obblighi.
Infine, il quinto quesito che parla di cittadinanza, cioè di riconoscimento e inclusione. Oggi, chi vive in Italia deve aspettare almeno dieci anni di permanenza continuativa prima di poter fare domanda di cittadinanza, anche se lavora, studia, paga le tasse. Con il SÌ si dimezza questo tempo a cinque anni, lasciando invariati gli altri requisiti. Una misura semplice, ma di grande impatto per oltre due milioni di persone, soprattutto giovani, che chiedono solo di essere riconosciuti come parte del nostro Paese.
Questi temi riguardano tutti noi. Ma non se ne sta parlando. E mentre il governo ha scelto di non informare e di invitare all’astensione, noi crediamo che informare e partecipare sia un dovere civico.
Nei prossimi giorni continueremo a fare iniziative in tutta la provincia di Viterbo, a informare, a spiegare, a confrontarci. A dire che votare è importante. E che votare SÌ può cambiare le cose.
Domani mattina, sabato 24 maggio, saremo a Viterbo al mercato di Piazza della Rocca e presso il circolo PD a Grotte Santo Stefano. La mattina di lunedì 26saremo invece in piazza a San Martino al Cimino e Bagnaia.
L’8 e il 9 giugno non restiamo a guardare. Votiamo SÌ ai referendum.
È una scelta di giustizia, di dignità, di futuro.
Manuela Benedetti
Segretaria provinciale PD Viterbo